Chiesa di Santa Maria ad Nives
La chiesa di S. Maria ad Nives di Mandaradoni, nel comune di Limbadi, è un edificio di recente costruzione realizzato in cemento armato. Si presenta come un’aula unica coperta da un tetto inclinato, e la sua caratteristica distintiva sono le ampie vetrate con vetri policromi.
La copertura dell’edificio è realizzata con un solaio in latero cemento gettato in opera, inclinato e con un manto di copertura costituito da tegole del tipo “alla Canadese”. Dal punto di vista decorativo, l’edificio non presenta elementi di rilievo. All’esterno, le facciate sono rivestite con mattoni pieni facciavista, mentre all’interno l’ambiente è molto luminoso grazie alle ampie vetrate policrome che creano giochi di colore in tutta l’aula.
Le fondazioni dell’edificio sono costituite da un telaio di travi rovesce di calcestruzzo armato gettate in opera. La struttura portante dell’edificio è realizzata con telai composti da travi e pilastri di calcestruzzo armato.
Per quanto riguarda i pavimenti, sono rivestiti con piastrelle di marmo bianco e rosso disposte a scacchiera, conferendo un aspetto elegante all’ambiente. La pianta dell’edificio è costituita da una navata unica con il Presbiterio sopraelevato, seguendo lo stile architettonico tradizionale delle chiese.
Secondo le “Memorie storiche su lo stato fisico, morale e politico della città e del circondario di Nicotera” dello storico Francesco Adilardi, la chiesa parrocchiale di Mandaradoni è dedicata a Santa Maria “ad Nives” (della neve) e la bolla di erezione della chiesa risale al 1585. Nel corso dei secoli, l’edificio subì diversi interventi di restauro e ricostruzione.
Nel XVII secolo, il parroco Francesco Rettura di Filocastro si occupò del restauro della chiesa. Tuttavia, nel 1783, a causa di un evento catastrofico, l’edificio sacro andò completamente in rovina. Successivamente, la ricostruzione della chiesa fu finanziata dal re di Napoli.
Intorno al 1957, la chiesa parrocchiale subì una demolizione parziale, salvando solo l’altare maggiore. Nel 1985, a causa di motivi di viabilità, l’edificio fu completamente abbattuto. Successivamente, è stata costruita una nuova chiesa con una struttura architettonica moderna. Accanto alla chiesa è stata realizzata anche la casa parrocchiale. La consacrazione della nuova chiesa è stata effettuata nel 1990 dal Vescovo della Diocesi di Mileto Nicotera Tropea. L’edificio è circondato da una piazzetta circolare con una gradinata a forma di anfiteatro
La Chiesa di Mandaradoni, consacrata nel 1990, ha seguito gli adeguamenti liturgici richiesti dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Al suo interno sono stati apportati diversi interventi strutturali e aggiunte di arredi liturgici.
È stato inserito un Altare/Mensa in marmo bianco con venature grigie, sorretto da quattro colonnine anch’esse realizzate in marmo bianco con venature grigie. Questo nuovo altare/mensa rappresenta il punto centrale delle celebrazioni liturgiche.
È stato inoltre aggiunto un Ambone, realizzato in legno e di carattere movibile. L’ambone è il luogo da cui viene proclamata la Parola di Dio durante le celebrazioni e rispecchia le indicazioni del Concilio Vaticano II sulla partecipazione attiva dei fedeli.
Infine, è stata realizzata una Fonte Battesimale in muratura, con una forma circolare determinata dall’intersezione di due elementi. La bacinella interna della fonte battesimale è rivestita in marmo bianco con venature grigie. Questa fonte battesimale rappresenta il luogo in cui si celebra il sacramento del battesimo.
Tutti questi interventi sono stati effettuati nel rispetto delle disposizioni liturgiche del Concilio Vaticano II, che ha introdotto importanti cambiamenti nella pratica liturgica della Chiesa cattolica.